Zanini Arte è tra le gallerie d’arte più storiche del panorama dell’arte contemporanea in Italia, un’attività di famiglia che si tramanda dal 1914. Ha saputo trasformare la passione per il collezionismo in professionalità, sempre volgendo lo sguardo al futuro. La scelta di trattare solamente capolavori di eccellenza, rigorosamente pezzi unici e non tirature, è il frutto di anni di ricerca, studio e passione che vengono condivisi con i propri collezionisti. La mission è soddisfare i collezionisti consigliando loro le opere che più li affascinano ed emozionano. Una proposta artistica innovativa e di qualità, ricca di grandi nomi affermati e giovani talenti emergenti. Zanini Arte è stata le primissime a livello internazionale ad introdurre l’arte digitale certificata su blockchain all’interno della propria proposta artistica, fin dal 2019. Negli ultimi anni si è concentrata sulle nuove tecnologie e sugli strumenti digitali in dialogo con le creazioni fisiche, con l’obiettivo di spingere i confini e ridefinire il ruolo del mercato dell’arte in questa nuova era, sempre focalizzandosi sulla curatela di alto livello. La selezione degli artisti scelti dalla Zanini Arte per YouNique 2025 si focalizza su grandi nomi internazionali dell’arte contemporanea e talenti emergenti che hanno già riscosso successi internazionali e istituzionali: JISBAR Jean-Baptiste Launay, meglio conosciuto come JISBAR, è un artista pop-street francese nato nel 1989, che vive e lavora a Lisbona. Espone in tutto il mondo: San Francisco, Los Angeles, New York, Miami, Londra, Parigi, Venezia, Istanbul, Losanna, Singapore, Mykonos, Australia, Gold Coast, Las Vegas… Oggi, Jisbar è una delle figure più rilevanti della sua generazione nel panorama internazionale della pop-street art. Le sue opere sono presenti in musei prestigiosi, come il Manarat Al Saadiyat di Abu Dhabi e il Museo Nazionale della Storia dell’Immigrazione di Parigi. In quest’ultimo, Jisbar ha presentato il suo lavoro Love is the New Fame all’allora Presidente della Francia François Hollande, durante una mostra contro il razzismo e l’antisemitismo. Ha collaborato con importanti brand come 24H Le Mans, JM Weston, Armani, BMW, Ducati, LG, Yamaha Music e molti altri. Il suo ultimo grande progetto fonde innovazione, tradizione ed estetica per celebrare il lancio dell’orologio Cubitus del rinomato marchio di alta orologeria Patek Philippe. Jisbar è noto soprattutto per le sue reinterpretazioni di capolavori della storia dell’arte, come la Gioconda, Frida Kahlo o il celebre dipinto del match di boxe tra Basquiat & Warhol. Le sue creazioni invitano il pubblico a scoprire o riscoprire le opere più iconiche, arricchendole con i codici della pop-street art. L’artista desidera donare loro un tocco di modernità, rendendole più accessibili e fruibili da un pubblico sempre più ampio. Ogni opera è più di una semplice reinterpretazione: è arricchita con parole, frasi e numeri che creano una nuova storia da decifrare, spingendo lo spettatore a soffermarsi su ogni dettaglio e a scoprire elementi inediti a ogni nuovo sguardo. Jisbar ama dire che ogni sua creazione rappresenta «momenti di vita», come un ricordo impresso per sempre in un album fotografico. FRANCESCO DE MOLFETTA Francesco De Molfetta nasce a Milano nel 1979, dove vive e lavora. Dopo aver conseguito la maturità artistica frequenta la facoltà di Lingue e Letterature Straniere e nel contempo si diploma in regia teatrale. Da allora insegna Laboratorio e Mimica teatrale. Il suo lavoro è esposto in Italia in numerose gallerie che lo hanno portato a numerose fiere (Miart, Artissima, Artforum Berlin, Arco Madrid, Vienna Art Fair, Artefiera Bologna, ArtVerona, GrandArt). Nel 2000 ha collaborato con Artedamangiare-mangiarearte realizzando un’installazione per il Macef e ricevuto una menzione al Trofero Brera. Lo stesso anno ha vinto il concorso della città di Biella, partecipando a una mostra indetta dalla Fondazione Pistoletto per l’Arte. Ha disegnato e prodotto una linea di lampade-sculture per l’arredo. All’estero le sue opere sono state esposte in una importante mostra sull’arte contemporanea occidentale presso la Tokyo gallery di Tokyo, dal Museo d’arte di Besançon in Francia e dalla Galleria T20 artecontemporanea a Mursia in Spagna. De Molfetta Francesco, per il cinema, ha realizzato quattro cortometraggi in pellicola che sono tuttora in distribuzione, vincendo l’amibito premio dell’Ambrogino d’Oro e una menzione della critica per l’opera “The River-run” (Il Corso Del Fiume). In teatro ha diretto cinque spettacoli teatrali, tra cui un’assistenza al Piccolo Teatro con Lamberto Pugelli. FABIO GIAMPIETRO Fabio Giampietro è nato nel 1974 a Milano, Italia, dove vive e lavora tuttora. Attraverso la sua tecnica pittorica pionieristica, che consiste nel sottrarre il colore dalla tela, realizza dipinti figurativi potenti e intensi. Mostre rilevanti si sono tenute a Londra, Berlino, Bologna, Istanbul, Los Angeles, Milano, Shanghai e Toronto. Le sue innovative ricerche sulla pittura moderna lo hanno reso uno dei pittori italiani emergenti più richiesti. Nel lavoro di Fabio Giampietro le barriere dell’arte crollano, e la propensione alla continuità e simultaneità tra le tre dimensioni spaziali e il tempo diventa tangibile, anche se rimane imponderabile agli occhi dello spettatore. Le sue opere segnano la liberazione delle forme pittoriche e dai vincoli classici, proseguendo un processo già ben consolidato nella storia dell’arte moderna e contemporanea italiana. Le ricerche di Giampietro fondono la tradizione della pittura con le tecnologie più innovative, coniugando i piani dello spazio e del tempo e annullando la distanza contemplativa tra i sensi dello spettatore e la realtà dell’opera d’arte. La dilatazione virtuale della pittura invita lo spettatore a vivere la sua realtà all’interno dei confini esplosi dell’opera, chiamando in causa tutte le possibili risorse dell’esperienza psico-sensoriale. Il suo principale traguardo risiede nel dimostrare che l’opera pittorica su tela non possiede più un nucleo centrale, pur esistendo e trovandosi di fronte a noi. Piuttosto, essa presenta una disseminazione di punti di osservazione collegati ai movimenti fisici dello spettatore all’interno delle coordinate virtuali dello spazio predisposte per noi dalla mente creativa dell’artista. Per questo motivo, ogni passo compiuto all’interno del lavoro di Giampietro guida anche il nostro viaggio nei sogni e negli incubi della mente dell’artista, in modo più vivido e presente che mai. CRIS DEVIL Cris Devil è un artista italiano il cui lavoro è permeato da una profonda passione per la musica, le chitarre (che lui stesso autoproduce e suona), la scultura, l’illusionismo e il vasto mondo della magia. Queste passioni costituiscono la fonte primaria di ispirazione per le sue creazioni artistiche uniche. Le opere di Cris Devil si presentano come scenografie straordinarie, mescolando abilmente elementi di realtà e surrealismo per creare un impatto visivo potente. Osservando le sue opere, ci si trova trasportati in una dimensione onirica e ironica, dove l’illusione prende vita di fronte agli occhi dello spettatore. In questo mondo artistico, passato, presente e futuro si mescolano in un dialogo misterioso, comunicando tra di loro attraverso un gioco sottile di prospettive e visioni distorte. Nelle creazioni prospettiche di Cris Devil, gli elementi chiave emergono attraverso squilibri deliberati, sproporzioni audaci, colori intensi e la presenza di soggetti inusuali. Il suo stile si basa sull’antitesi, dove ogni cosa è il suo opposto, creando un’esperienza visiva sorprendente e provocatoria. L’obiettivo di Cris Devil è coinvolgere lo spettatore nel suo universo artistico, un mondo intriso di ironia, fantasia e irriverenza, atto a distoglierlo dalla dura realtà quotidiana che spesso sembra estranea. Con le sue composizioni vuole porre l’attenzione su temi attuali dal forte impatto come la scarsità d’acqua e l’inquinamento. Per creare le sue opere, l’artista sfrutta una vasta gamma di linguaggi artistici, tra cui la grafica 3D, la fotografia, il collage, i colori acrilici, le bombolette spray e la resina, tutti fissati con maestria su supporti metallici, contribuendo così a rendere le sue creazioni ancora più affascinanti e uniche nel loro genere. Cris Devil può essere a tutti gli effetti definito un artista “Phygital” (Physical+Digital), realizzando quadri fisici e NFT. Nella versione digitale le composizioni prendono vita, coinvolgendo lo spettatore a saltare ancora più velocemente all’interno dell’universo neo pop-surrealista dell’artista. L’animazione permette di trasmettere un messaggio ulteriore che completa la staticità dell’arte tradizionale. I due mondi, fisico e digitale, nell’arte, come nella vita quotidiana, ormai, si intrecciano sempre più. ANGELO ACCARDI Angelo Accardi è un rinomato artista italiano nato nel 1964 a Sapri, nella provincia di Salerno. Dopo un breve periodo all’Accademia di Belle Arti di Napoli, ha aperto il suo studio personale nei primi anni Novanta. Gli albori artistici sono caratterizzati da un’ossessiva ricerca sulla figura umana, che egli ben presto stravolge, conferendole una dimensione più onirica e simbolica, soprattutto dopo essersi avvicinato all’astrazione e alle opere di artisti come Emilio Vedova e Alberto Burri, dei quali amerà l’energia espressiva che si trasformerà poi in linfa vitale per il proprio lavoro. Verso la fine degli anni ‘80 si dedica con insistenza alla scultura in marmo, riscoprendo la passione per i classici greci e romani. Nel corso del suo percorso artistico Accardi è stato alla costante ricerca di nuove sensazioni. Utilizzo di tecniche miste per rappresentare figure in contesti sociali diversi. La sua ricerca artistica si concentra sulla figurazione con sfondo sociale, impegnandosi nella scoperta di sensazioni umane nascoste. Le sue opere presentano magici paesaggi urbani e interni, frutto di un sofisticato sistema di pittura e visione che affascina e sorprende gli spettatori. Negli ultimi tre decenni, la traiettoria artistica di Angelo Accardi ha preso una svolta avvincente, portandolo a contemplare rappresentazioni sociali in collezioni come Misplaced, Human Collection e Blend. Queste collezioni fungono da finestre sulle contraddizioni inerenti all’esistenza quotidiana, utilizzando oggetti e ambientazioni comuni per creare scene che risuonano con lo spettatore. Attraverso una miscela sfumata di umorismo, simbolismo e omaggio ai predecessori artistici, Accardi cattura l’essenza della cultura, della storia e offre persino scorci sul futuro. ANDREA VIZZINI Andrea Vizzini è esperto di tecniche artistiche che spaziano dalla fotografia alla computer art. È stato uno dei fondatori del movimento pre-transavanguardia degli anni ’60 e ’70, che cercava sia un approccio concettuale che un ritorno alla pittura. I suoi esordi sono stati caratterizzati da dipinti concettualizzati che utilizzavano la figuratività in contesti eterogenei. Insieme ai principali rappresentanti del nucleo storico della nuova figuratività degli anni ’70, contribuirono alla graduale attuazione di questo movimento. Dopo aver lavorato con colori ad olio su tela e legno, nel 1974 si reca a Parigi e visita il Louvre. Qui rimane colpito dalla sezione delle statue greche e decide di dedicarsi alla rappresentazione della mitologia greca. Dopo aver utilizzato la pittura acrilica e il collage, ha sperimentato diversi materiali come terra, ferro e luce, e ha inizia ad utilizzare forme di luce quasi caravaggesche che consentono profondità spaziale e un impatto molto personale. Dal 2000 integra il suo linguaggio attraverso la creazione di sculture e l’esposizione di dipinti di grandi dimensioni in spazi pubblici. Alcune opere si trovano nella collezione della Farnesina. Nel 2008 espone alla Biennale di Pechino in occasione dei Giochi Olimpici e le sue opere sono raccolte al Museo Nazionale d’Arte. Affascinato dall’architettura e dalle prospettive impossibili di Maurits Cornelis Escher, l’artista ha organizzato una grande mostra sul tema “Luoghi Eterni” presso l’Istituto Italiano di Cultura di Londra. Porta a compimento il ciclo “La Fine dell’Arte” che diviene il titolo di una mostra che realizza alla Galleria Ravagnan di Venezia. Si è svolta nel luglio 2017, durante la 57° Biennale di Venezia. In contemporanea alla grande esposizione “Treasures from the Wreck of the Unbelievable” di Damien Hirst a Palazzo Grassi e Punta della Dogana. Di lui hanno scritto critici importanti come Achille Bonito Oliva, Luciano Caramel, Eugen Gomringer, Alberto Moravia, Leonardo Sciascia, Umberto Eco e molti altri. ANDREA CRESPI Andrea Crespi vive e lavora a Milano. Si laurea in Design del prodotto industriale allo IED di Milano. Inizia la sua carriera lavorativa nel mondo della comunicazione delle arti visive come Art Director. Andrea Crespi è un’artista che ama sperimentare, attraverso una costante ricerca di media differenti, da quelli più fisici, tradizionali come gli acrilici e l’olio, a quelli digitali che l’hanno portato ad un affermazione nel panorama internazionale della cryptoart con opere NFT e ad essere selezionato dalla più storica e celebre piattaforma curatoriale SuperRare. Nel 2022 ha realizzato l’installazione ARchivi, esposta al museo di arte contemporanea MAGA, in occasione del Festival Archivi Futuri, con l’obiettivo di spiegare e rinnovare il mondo dell’arte tramite uno strumento nuovo ed innovativo come la realtà aumentata. Nel 2023 è stata pubblicata la prima monografia d’artista in duplice versione, digitale (in NFT) e cartacea, pubblicata da The NFT Magazine e curata da Sandie Zanini. Presentata in occasione della sua mostra personale Over The Lines presso la galleria Zanini Arte in provincia di Mantova da maggio a settembre 2023. Le sue opere digitali sono state esposte a livello internazionale, durante i più importanti appuntamenti come Art Basel Miami, Art Basel Hong Kong, NFT NYCe Art Dubai. Coinvolto in numerose collaborazioni per celebri brand di moda tra cui Bvlgari, ETRO, ADIDAS, KAWASAKY e OTB non perde occasione per sostenere importanti cause sociali, in special modo a supporto di bambini e donne. Nel 2023 ha collaborato con Bella Esperanza Charity con l’obiettivo di costruire una scuola in Tanzania. Nello stesso anno, insieme alla fondazione Dynamo Camp ha preso parte all’esposizione alla Triennale di Milano, presentando la sua reinterpretazione del David di Michelangelo in scala reale e un’opera digitale in NFT montata su SuperRare.ZANINI ARTE
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