Benvenuti nell’incantevole mondo della Deep Gallery, situata nel cuore di Lugano, in Svizzera. Aperta al pubblico alla fine di novembre del 2023, questa galleria è un faro di espressione artistica, mettendo in mostra i diversi talenti di artisti svizzeri e internazionali. Situata nel vivace centro di Lugano, la Deep Gallery offre un’esperienza coinvolgente sia per gli appassionati d’arte che per i visitatori occasionali. Entrando nella galleria, gli ospiti vengono accolti da un’atmosfera di creatività e innovazione. Il design minimale e moderno dello spazio offre lo sfondo perfetto per le splendide opere d’arte che adornano le sue pareti. Dai dipinti contemporanei alle sculture d’avanguardia, ogni pezzo invita gli spettatori ad approfondire le complessità della mente artistica. Una delle caratteristiche distintive della Deep Gallery è il suo impegno nel mostrare il meglio dell’arte svizzera insieme a opere provenienti da tutto il mondo. Questa fusione di talenti locali e internazionali crea un ambiente dinamico e arricchente, dove i confini culturali si dissolvono e la creatività non conosce limiti. I visitatori hanno l’opportunità di esplorare una vasta gamma di stili e prospettive artistiche, offrendo un’esperienza davvero coinvolgente che trascende i confini. Oltre al suo impressionante elenco di mostre, la Deep Gallery ospiterà durante l’anno una varietà di eventi e attività durante tutto l’anno. Dalle conferenze e workshop degli artisti alle performance dal vivo, c’è sempre qualcosa di nuovo ed emozionante da scoprire. Questi eventi non solo offrono ai visitatori la possibilità di interagire direttamente con l’arte e gli artisti, ma promuovono anche un senso di comunità e collaborazione all’interno della scena artistica locale. Ma forse ciò che distingue veramente la Deep Gallery è la sua incrollabile dedizione al sostegno degli artisti emergenti. Fornendo una piattaforma per i talenti emergenti per mostrare il loro lavoro, la galleria svolge un ruolo fondamentale nel coltivare la prossima generazione di visionari artistici. Questo impegno nel promuovere la creatività e l’innovazione garantisce che la Deep Gallery rimanga in prima linea nel mondo dell’arte contemporanea. Deep Gallery sarà presente a YouNique Lugano 2024 con gli artisti: KNULP CHIARA MAGNI MILO ANTONIO MURGIA KNULP L’Arte in movimento: Knulp, maestro espressivo dei motori Nel frastuono delle città e nel ruggito dei motori, c’è un’armonia che solo pochi sanno cogliere. In questo contesto caotico e frenetico, emerge la figura di Knulp, un artista che trasforma il metallo delle automobili in opere d’arte. Con pennellate audaci e visionarie, Knulp dona vita a un universo unico, dove la velocità si fonde con la bellezza, e l’asfalto diventa tela. Knulp non dipinge semplici automobili; le trasforma in icone di stile e potenza, catturando l’essenza della velocità e della libertà. Ogni tratto del suo pennello è un tributo alla sinfonia del movimento, alla danza delle ruote sull’asfalto e al vento che sfiora la carrozzeria. Le sue opere non sono solo dipinti, ma testimonianze di un’esperienza sensoriale unica, in cui il rumore del motore si trasforma in melodia e la corsa diventa poesia. Nelle sue creazioni, mescola abilmente influenze di diverse epoche e stili, creando un ponte tra passato e futuro dell’automobilismo. Le sue auto diventano cavalli sfrenati, che galoppano attraverso paesaggi urbani e paesaggi selvaggi, portando con sé un senso di avventura e di speranza. Ogni dettaglio, dalle curve eleganti ai colori vivaci, riflette la passione e l’ingegno dell’artista, trasformando i veicoli in opere d’arte senza tempo. Il maestro non è solo un pittore di automobili; è anche un narratore delle storie nascoste dietro ogni veicolo. Ogni graffio sulla carrozzeria, ogni ammaccatura racconta una storia di viaggi e avventure, di sogni e speranze. Attraverso i suoi dipinti, Knulp dà voce a queste storie, trasformando oggetti inanimati in protagonisti di epiche avventure. La sua arte non si limita alle tele; Knulp porta la sua visione unica anche nelle strade, trasformando i veicoli comuni in opere d’arte ambulanti. Le sue auto dipinte diventano veicoli di comunicazione, portando il suo messaggio di bellezza e libertà in ogni angolo del mondo. Con ogni viaggio, Knulp dimostra che l’arte può essere ovunque, anche nei luoghi più inaspettati. In un mondo dominato dalla tecnologia e dalla velocità, l’arte di Knulp rappresenta una pausa, un momento di riflessione e di contemplazione. Le sue opere ci ricordano che anche nell’era dell’automazione, c’è spazio per la bellezza e per l’individualità. Knulp, pittore delle auto, ci invita a rallentare, ad apprezzare il mondo intorno a noi e a scoprire la poesia nascosta dietro ogni veicolo. Con ogni pennellata, ci ricorda che anche la macchina più ordinaria può diventare un’opera d’arte. Articolo a cura di Massimo Basile CHIARA MAGNI ARTIST’S STATEMENT “Non siamo perfetti, le nostre relazioni non sono perfette, i nostri corpi non sono perfetti, così tanti aspetti della nostra vita non lo sono. Quindi cosa ci spinge ad andare avanti, cosa ci spinge ad alzarci dal letto ogni giorno? Cosa ci spinge a credere ancora nell’amore? Cosa ci spinge a lavorare sodo per realizzare i nostri sogni? Le emozioni! Il desiderio di sentirsi vivi. Non importa se raggiungeremo mai ciò che consideriamo perfetto, non ci arrendiamo perché il cammino ci fa sentire vivi, ci fa provare emozioni. È con questo esatto punto di vista che approccio la mia arte e la mia creatività. I miei quadri non sono realistici, non sono perfetti e non vogliono esserlo. I miei quadri sono la rappresentazione delle emozioni su tela.” ABOUT THE ARTIST Chiara Magni nasce nel 1988 in un paese del Lago di Garda circondata da paesaggi meravigliosi nello stimolante Nord Italia. Da subito è evidente come l’arte, il colore ed il poter esprimere liberamente le emozioni siano le attività di maggiore interesse di Chiara. Una forte sensibilità ed introversione la caratterizzano e il poter guardare il mondo tramite l’immaginazione creativa è da subito la sua ancora di salvezza. La passione per la pittura l’accompagna da subito, all’età di 5 anni scrive la sua prima parola, prende un foglio e una penna e con un tratto tremolante scrive la parola “blu” come se volesse comunicare al mondo ed imprimere che il suoi pensieri erano costantemente dedicata al colore e alle sue meravigliose sfumature. Ad 8 anni esegue il suo primo quadro ad olio, che è tuttora incorniciato ed appeso nella sua casa di famiglia. Tutta la sua infanzia è un’attesa ed una preparazione al tanto desiderato Liceo Artistico. Tuttavia al suo ultimo anno di scuole medie iniziano le avversità, quando interrogata dai suoi maestri in merito a quel Liceo avrebbe scelto lei risponde con fierezza “Il Liceo Artistico”, riceve dei commenti davvero sconfortanti e le viene suggerito di scegliere un altro indirizzo. Chiara incassa il colpo e va avanti per la sua strada, sicuramente molto più insicura di quanto già non fosse. Inizia il primo anno di Liceo Artistico che si rivela un fallimento, quello che avevano iniziato i maestri alle scuole medie viene completato dai professori del liceo. Durante il primo anno di Liceo cade una pesante ombra su Chiara che la convince che la pittura non faceva assolutamente per lei; cede così alle vessazioni degli insegnanti e dopo il primo anno abbandona il Liceo. Una debole fiamma rimane accesa in lei, e nonostante tutto continua a disegnare e dipingere, poco alla volta si rialza con le sue forze e trova il carburante per far ardere di nuovo quella fiamma. Chiara è adolescente ed ovviamente si concentra su “cose più interessanti” passa il tempo ed intorno ai 20 anni le viene il desiderio di intraprendere una carriera come pittrice, per qualche motivo però non trova il coraggio, decide di continuare a fare pratica per essere sempre migliore ma ancora non sente di fare il salto. All’età di 24 anni ci fu la svolta! Una sera come tante altre Chiara stava passeggiando nella sua città quando un uomo la sorprende e nel rubarle il cellulare le causa una grave ferita su tutto il lato sinistro del volto, un taglio che va dalla tempia al mento fatto solo con l’intento di sfregiarla in quanto donna. Viene ricoverata ed operata l’indomani mattina. Passato il turbamento iniziale Chiara ha una rivelazione, quella stessa ferita, in un altra parte del corpo avrebbe probabilmente posto fine a tutti i suoi sogni. Così capisce che le era stata data una seconda opportunità, che la vita è un bene prezioso che non va sprecato e che niente e nessuno si sarebbe mai più messo tra lei ed il suo sogno di diventare una pittrice. Si arma subito di tele, pittura, spatole, pennelli e tantissimo entusiasmo, apre i suoi canali social e da quel giorno non si è più guardata indietro. Abbraccia il suo percorso con umiltà e tanta voglia di migliorare ed affermarsi. Da subito collezionisti da tutto il mondo si interessano a lei e alle sue creazioni. Il vortice di colori, la pittura stesa con generosità e texture, i soggetti introspettivi ma allo stesso tempo felici, un mix di emozioni che va dritto al cuore. In pochi anni Chiara passa da artista emergente ad artista affermata, sempre con incredulità ed un briciolo di timore, si rende conto che l’universo le sta finalmente dando quello che lei sognava da quando era una bambina. A fine 2020 Chiara sente la necessità di dare un nome al suo stile; si era sempre definita un’impressionista ma capisce che quello non era esatto, si accorge di tendere molto più verso l’espressionismo ma anche quello non la definiva del tutto. Conia così il nome Bright Expressionism; uno stile dove le forti emozioni sono da padrone come nell’espressionismo, i colori non sono realistici ma i soggetti sono spesso naturali come si vede nell’impressionismo. La forte sensibilità ed introspezione di Chiara, insieme però alla sua voglia di trovare la luce e di migliorare sempre, caratterizzano il suo stile e sono il perno del Bright Expressionism. Nei suoi quadri possiamo fare dei viaggi, possiamo vedere come emozioni forti e a volte oscure vengono trasformate e sublimate in qualcosa di positivo. Chiara non ha paura dell’oscurità e ama aggiungerne un pizzico sia nella sua vita che nella sua arte. E’ consapevole che quello che ha raggiunto lo ha fatto passando per le tenebre più profonde, questo la affascina, la stimola e la spinge ad abbracciare entrambe le parti. Chiara sa che senza oscurità non ci potrebbe essere la luce. Chiara dipinge per far sentire le altre persone felici, per elevare il loro ambiente e le loro vite tramite il forte potere dell’arte. Le centinaia di collezionisti che da tutto il mondo supportano Chiara nel suo percorso e credono in lei, la moltitudine di artisti emergenti che la contattano per avere dei consigli, sono la riprova di quanto abbia fatto bene a non mollare nonostante le avversità e nonostante in pronostici a suo sfavore. A volte l’unica cosa che si deve fare è essere fedeli a se stessi e trovare la forza di impiegare il proprio dono per rendere gli altri felici. PAINTING STYLE Il Bright Expressionism, come concepito da Chiara, è una rivoluzione artistica che intreccia l’intensità delle emozioni umane con un approccio innovativo alla texture e alla profondità. Chiara è sempre stata affascinata dalla sfida di esprimere le emozioni non solo attraverso il colore, ma anche attraverso la texture tangibile della pittura stessa. In questa fusione di Impressionismo ed Espressionismo, Chiara non si limita a dipingere; lei dà vita alle emozioni sulla tela. Il delicato gioco di luce e colore dell’Impressionismo, mescolato con l’espressione emozionale non filtrata dell’Espressionismo, ha aperto la via al Bright Expressionism. Eppure, Chiara mirava a qualcosa di più profondo – uno stile che potesse attraversare l’intero spettro emotivo, dalle più profonde tristezze alle più alte gioie. Alla fine del 2023, il percorso artistico di Chiara ha preso una svolta. Si è resa conto che la texture non riguarda solo l’applicazione della pittura sulla tela, ma anche la sua rimozione. Ha iniziato a utilizzare una gamma di strumenti unici come le dita, spatole, tessuti, bastoncini di legno, cotton fioc, pennelli e altro ancora. Questi strumenti le hanno permesso di sperimentare con la pittura ad olio in modi nuovi, sia quando era fresca sia quando era semi-asciutta. Facendo ciò, ha rivelato strati nascosti di colore, aggiungendo un nuovo senso di profondità e una sensazione tridimensionale al suo lavoro. Questa tecnica, unica di Chiara, le permette di creare un dinamico gioco di colore e texture, spingendo i confini del Bright Expressionism. Il Bright Expressionism è molto più di un semplice stile artistico. È il riflesso della creatività senza fine di Chiara e del suo percorso nell’arte. Ogni dipinto racconta una storia, iniziando con momenti profondi e pensierosi e sbocciando in un mondo di colori vivi e bellissimi. Le tonalità più scure sono essenziali; pongono le basi per una storia che si trasforma proprio davanti ai tuoi occhi. L’arte di Chiara ti porta attraverso tutti i tipi di emozioni, terminando in un luogo che si sente caldo e pieno di luce. L’approccio di Chiara al Bright Expressionism rispetta le tradizionali regole del colore ma aggiunge il suo tocco personale, creando contrasti sorprendenti e un potente mix di emozioni sulla tela. La sua arte riguarda tutta la forza e l’adattabilità dello spirito umano, passando dai momenti bui a quelli di speranza. Chiara sta cambiando le regole nell’Impressionismo e nell’Espressionismo, facendo del Bright Expressionism uno stile audace e unico nel mondo dell’arte. Questo stile è più di un semplice metodo; è il modo di Chiara di mostrare la bellezza nell’abbracciare ogni emozione e trasformarla in qualcosa di straordinario. MILO LOMBARDO Milo Lombardo L’Artista del Pianeta Blu Milo Lombardo nasce il 15 agosto del 1941 nel Midi, a Barletta, città della memorabile disfida. Dalla terra di Giuseppe De Nittis, pittore impressionista del 1800, si trasferisce a Milano per iscriversi alla libera Accademia di Nudo. Abbandonato il figurativo classico abbraccia il Chiarismo lombardo fino al 1975. Da allora fino a oggi si identifica nella pittura figurativa moderna individualista. È anche scultore, amante della materia infatti i suoi dipinti iniziali sono materici. Dalla pittura bidimensionale passa ai bassorilievi ed in seguito alle sculture a tutto tondo; opere tridimensionali che fuggono dalla tela, si isolano nello spazio levandosi dal piano di fondo, come bolle di sapone, leggere, armoniche ma allo stesso tempo di carattere. Una mostra personale raccoglie le opere realizzate dal 1990 al 1995 dandogli una grande visibilità nazionale; il catalgo “Olii”, ancora oggi, ne testimonia la rilevanza artistica. Lo Show-Room dell’artista il 18 Novembre del 2000 presenta in anteprima nazionale, il catalogo “Sculptures In 2000”. Più di quattrocento mostre personali, in Italia ed all’estero, lo rendono un artista di spessore mondiale. La prima esposizione personale di respiro internazionale risale al Febbraio 1998, ospite dell’American Consulate General, per invito del Console Generale USA di Milano. Il 6 Maggio 1999 inaugura la mostra personale presso l’EXcelsior Hotel Gallia di Milano. Quaranta opere commisionate dal Consolato Generale dello Stato del Regno del Marocco, per accontentare il desiderio di Sua Maestà Rè Assan II ed il Console Generale del Consolato Magrebino di Milano. Il nuovo millennio lo vedrà viaggiare lungo lo stivale, alla conquista delle città d’arte. Palazzi pubblici e storici, gallerie d’arte; da Firenze, Verona, Torino, fino al ritorno alle origini, a Barletta, dove mostrerà in prestigiosi contesti espositivi ottanta importantissime opere commissionate dal Consolato Generale dello Stato del Portogallo su invito del Primo Ministro Portoghese e del Console Generale del Consolato Portoghese di Milano. La sua arte è strumento di propaganda turistica, proficuo stimolo per l’economia e per gli scambi culturali e in ultimo, non per importanza, ottimo ricettacolo per raccogliere fondi per la ricerca, come quello contro la leucemia patrocinata dalla Regione Lombardia e dalla Città di Bormio. Riceve numerose commissioni da parte di privati ma anche da molteplici amministrazioni pubbliche come chiese, comuni e musei. Tra i monumenti più importanti ricordiamo la statua eseguita nel 1998 per l’Arma dei Carabinieri di Milano in memoria di Salvo d’Acquisto. Nel 2015 è protagonista del progetto “Container Lab” per Expo Milano 2015 e senza fermarsi arriverà velocemente al 2022 per inaugurare la prima tappa museale del progetto artistico “Pianeta Blu”, presso le sale espositive del Museo Palazzo Branda Castiglioni. La pandemia non lo ferma, anzi, nei due anni di stallo realizzerà ottanta opere pittoriche ed una scultorea in bronzo per denunciare l’emergenza del cambiamento climatico e dell’inquinamento degli oceani. Di monumenti scultorei in Italia ne conta venti, molti dei quali sono esposti in una moderna chiesa interamente ornata dal maestro. Ricevuto in udienza ufficiale a San Pietro da Francesco, il 12 gennaio 2022, consegnerà a Sua Santità l’opera “L’abbraccio dei Due Papi” tutt’ora custoditi presso i Musei Vaticani. A luglio del 2022 realizza il Cencio ufficiale dal titolo ” La Fenice” per fessteggiare i seicento anni della Collegiata, Basilica di Castiglione Olona, Varese, voluta dal Cardinale Branda Castiglioni che fece realizzare al suo interno tutti gli affreschi da Geniale Masolino da Panicale. L’arte è esigenza e l’esigenza di Milo Lombardo è quella di far rivivere con l’arte le speranze dell’uomo. ANTONIO MURGIA Antonio Murgia Il caos nell’ordine Nel 1956 la Sardegna, ancor più di adesso, si presentava come una regione dedita alla pastorizia e all’agricoltura. Antonio Murgia nasce a Sarroch in provincia di Cagliari, in una realtà così lontana dai prestigiosi salotti artistici ma così vicina al linguaggio ascetico della natura. La famiglia è costretta a emigrare, come tante altre, per lavoro, ed il giovane Murgia cresce, si aggiorna e matura un suo pensiero critico che cercherà di esprimere con nuovi linguaggi; tra tutti, prediligerà la Pop Art. Racconta la storia, la sua, quella contemporanea, il tutto con una dose di ironia dove distrugge e decontestualizza gli elementi e i protagonisti della cronaca che giudica negativi. Lo fa prendendo in prestito eroi dell’infanzia, innocui e simpatici come Mickey Mouse, Donald Duck, Pippo ecc. o un po’ più combattivi come Spiderman. Siamo nel terzo millennio e inventa le “Murgia Ironical”: denuncia di una società dominata da contraddizioni che solo l’arte può sgretolare. Ma se gli eroi dei fumetti mettono una maschera Antonio no, lui si firma con il proprio nome e cognome. Scorretto, come vuole la Politically Incorrect, entra a gamba tesa nella mischia dei salotti dei benpensanti cosciente di poter smuovere e ridicolizzare la falsa etica della cronaca. Plasma e modella a suo piacimento storie e personaggi irreali, gli eroi dei fumetti, per mostrarci come anche la realtà possa essere plasmata e modellata a piacimento di chi governa i mass media. La sua arma è la Pop Art, strumento di comunicazione, piccone che sgretola i pilastri del potere infiltrandosi come l’acqua nelle crepe. E così che il pensiero, le provocazioni, gli ideali possono passare di mente in mente per ingrandirsi e per sgretolare la realtà comune che abita in noi e che spesso ci viene imposta. Ce lo racconta anche con il ciclo “Pretaporter”, dove riprende il concetto platonico di quel mondo reale che non è sempre come ci appare. Ribalta la significativa differenza tra apparenza e realtà. Ci confonde per orientarci nella giusta direzione che è quella del dubbio, dell’incertezza e della ricerca. La sua arte è un continuo smontare e rimontare la realtà, una ricerca che si muove sotto il limite, nel sublime. Tra disegno figurativo e pittura astratta c’è una lotta senza vincitori in cui la doppia personalità e la duplice anima dell’artista, riaffiorano sulle tele come lava dai vulcani. Il disegno, che è la base delle sue opere, restituisce intriganti volti femmili, corpi sensuali, erotici ed eroici. Belle nel tratto, anatomicamente perfette e vere, queste forme si riempiono di colori vivaci, di texture anarchiche che parlano la lingua dell’astrattismo a discapito del figuratirismo.DEEP GALLERY
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