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il fotoreporter Giorgio Lotti a YouNique 2024

Si è ormai concluso il processo che ha portato negli ultimi decenni a considerare la fotografia come una vera forma d’arte autonoma, al pari della pittura o della scultura. 

E Giorgio Lotti, classe 1937, questa arte inizia a praticarla all’età di 20 anni, quando inizia a lavorare come fotografo free-lance per alcuni quotidiani e settimanali. quali “Milano Sera”, “La Notte”, “Il Mondo”, “Settimo giorno”, “Paris Match”.

Nel 1964 entra nello staff di Epoca dove rimane fino al 1997, anno di chiusura del giornale. Ha poi lavorato fino al 2002 a Panorama.

Nel frattempo, nel 1973, per un reportage fatto in Cina, viene insignito del premio “The World Understanding Award” dalla University of Photojournalism, Columbia,

Alcune sue immagini sono conservate nei musei americani, di Tokio, Pechino, al Royal Victoria Albert Museum di Londra, al Cabinet des Estampes di Parigi, al Centro Studi dell’università di Parma, alla Galleria Civica di Modena.

 

Yayoi Kusama
Yayoi Kusama

 

Abile ritrattista, è autore di iconici ritratti che spaziano tra attori, giornalisti, scrittori, cantanti e artisti cardine del Novecento come Alberto Sordi, Indro Montanelli, Alberto Moravia, Fabrizio De André, Andy Warhol, Yayoi Kusama e Lucio Fontana, ma anche Rajiv Gandhi, Umberto di Savoia, Hosni Mubarak, Yasser Arafat, Ali Agca, Andy Warhol, Brigitte Bardot, Peter O’Toole, i Beatles, i Rolling Stones…

L’Archivio di Giorgio Lotti custodisce più di 250.000 fotografie.

Bernardo Bertolucci lo vuole accanto a sé sui set de L’ultimo imperatore (1987) e de Il tè nel deserto (1990). 

Sua è la foto in assoluto più stampata al mondo (oltre cento milioni di esemplari): il ritratto di Zhou Enlai del 1974, in seguito divenuto il ritratto ufficiale del primo ministro cinese.

Grazie alla galleria Meta.project, Giorgio Lotti sarà in mostra lungo il percorso di Villa Ciani con alcune delle fotografie provenienti dal suo progetto “Artisti” e incontrerà il pubblico domenica 24 marzo alle ore 16.00 con un viaggio nella seconda metà del novecento per raccontare la storia vista attraverso la sua macchina fotografica

 

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Re Umberto di Savoia a Cascais 1965