La tessitura in Umbria ha radici antiche: le cosiddette “Tovaglie perugine” già alla fine del XII secolo erano utilizzate come arredo sacro nelle chiese del Centro Italia e la loro diffusione è documentata nei dipinti dei più grandi pittori del XIV e XV secolo, da Simone Martini a Pietro Lorenzetti, da Giotto al Ghirlandaio, fino a Leonardo da Vinci. Dal XVI secolo inizia un lento declino e alla fine del 1800 solo nelle case e nei conventi delle campagne sopravviveva la produzione locale. IL LABORATORIO SCUOLA Durante la Grande Guerra, Giuditta Brozzetti divenne direttrice delle Scuole Elementari di Perugia e visitando le scuole del contado scoprì l’antica tradizione tessile sopravvissuta nelle case contadine. Finita la guerra, Giuditta lasciò il suo incarico per fare posto ai reduci e nel 1921 aprì il Laboratorio di tessitura a mano per produrre, oltre alle tradizionali stoffe umbre, alcuni dei più bei damaschi del passato. Sotto il suo impulso la manifattura divenne uno dei laboratori di tessitura artistica tradizionale più apprezzati d’Italia. Dal 1957 sua figlia Eleonora ampliò l’attività creando stoffe per l’abbigliamento ed in seguito sua nipote, Clara, appassionata di storia e iconografia, si dedicò allo studio delle “Tovaglie perugine”. Nel 1996 Marta, figlia di Clara, ha trasferito il Laboratorio nella Chiesa di San Francesco delle Donne. Oggi, dopo quattro generazioni, nel laboratorio si producono ancora, a mano, preziosi tessuti per l’arredamento, interpretando in chiave moderna l’antica tradizione tessile umbra.Tessitura a mano Giuditta Brozzetti
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