Giorgio Varani nasce a Fidenza in provincia di Parma nel dicembre del 1962. Attualmente vive e lavora a Salsomaggiore Terme (PR). È uno scultore che da più di 30 anni si dedica a dare voce alle emozioni attraverso vari materiali. Dopo aver svolto diverse mansioni in vari campi lavorativi, verso la metà degli anni ’90 apre con un amico uno studio artistico dove si occupa di dipinti, murales, lavorazione della cera, oggetti in ferro e piccole sculture. Successivamente incontra lo scultore ungherese Balàzs Berzsenyi che lo introduce ad una più seria riflessione nell’ambito artistico. Inizia quindi a frequentare la scuola-laboratorio a Cornia di Moconesi nel comune di Lavagna (GE) all’interno delle cave di ardesia, partecipando anche a una serie di simposi. La sua formazione si concentra, agli esordi, soprattutto sulla lavorazione artistica di marmo e pietra che restano tuttora i materiali che predilige. Progressivamente i suoi studi si ampliano alla terracotta, al legno, al ferro, al bronzo e all’alluminio che spesso si amalgamano tra loro. Attribuisce da sempre grande importanza alla tecnica, che rappresenta per lui il primo elemento di ispirazione delle sue opere. La sua è una ricerca incessante di nuove forme, mentre i suoi lavori esplorano tematiche come l’amore, l’arte sacra e il dialogo o contrasto tra due parti.
La continua ricerca nell’ utilizzo di materiali e tecniche nuove lo portano ad autodefinirsi un artista sperimentale e poliedrico. «Non trovo né nell’ambiente né nell’ereditarietà l’esatto strumento che mi ha formato, l’anonimo rullo che ha impresso sulla mia vita quella certa intricata filigrana, il cui inimitabile motivo diventa visibile quando dietro il foglio protocollo della vita si accende la lampada dell’arte»: la citazione di Vladimir Nabokov che Giorgio Varani ha scelto per autodefinirsi riflette l’idea che la propria ispirazione artistica sia un processo misterioso e complesso, che non può essere interamente spiegato né dall’ambiente esterno né dall’ereditarietà. Giorgio Varani vede la propria esperienza e creatività come una sintesi di influenze interne ed esterne, ma anche come qualcosa di fondamentalmente inesplicabile e unico, un processo che si rivela attraverso la pratica artistica stessa.GIORGIO VARANI
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