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KANE MCLAY

Nato nel 1995 e cresciuto in diversi paesi, Kane McLay è stato fin da giovane immerso in una varietà di culture e stili di vita, sviluppando un profondo interesse per la natura umana e le verità esistenziali che ci uniscono. Il suo processo creativo combina creazione e distruzione, utilizzando diverse tecniche di pittura a olio, dai pennelli ai coltelli ai rulli, per dipingere paesaggi astratti di vita con forme umane che guidano la narrazione. McLay si è laureato con lode in Belle Arti nel 2017 al Duncan of Jordanstone College of Art and Design di Dundee, in Scozia, dove ha anche studiato a Valencia, in Spagna, e ha ricevuto la John Kinross Scholarship dalla Royal Scottish Academy. Subito dopo la laurea, ha partecipato a numerose mostre collettive in Scozia, tra cui le prestigiose RSA e RGI Open Exhibitions. È stato inoltre rappresentato dalla Compass Gallery alla London Contemporary Art Fair. Nel 2018, McLay si è trasferito in Toscana, dove ha consolidato la sua carriera con mostre personali di grande successo, come “Encounter” alla Tobian Gallery di Firenze e “Dissociation” alla River Concept Gallery di Pisa. Nel corso del 2024, ha esposto tre mostre personali: “Hollow” alla Galerie Marguerite Milin di Parigi, “Hollow II” al Palazzo Fruscione di Salerno e “Introspection” alla Tobian Gallery di Firenze. Le sue opere stanno guadagnando crescente popolarità e sono presenti in collezioni private a Londra, Roma, New York e Berlino. A YouNique 2024, una selezione dei suoi dipinti a olio è stata presentata e venduta da AA Spazio Arte di Lugano. Quest’anno McLay ritorna in modo indipendente, portando con sé nuove opere.

«Spazi vuoti, corpi sbiaditi, mani che afferranole parole dell’artista – affrontare il disagio e la paura fa parte dell’esperienza umana. Quando le maschere protettive che costruiamo si sfilano, il nostro carattere si rivela, mettendo a nudo la nostra verità interiore. Questi momenti di cambiamento ci offrono l’opportunità di crescere ed evolverci. Per celebrare questo, combino pose scure e inquietanti che evidenziano la nostra vulnerabilità intrinseca con colori vivaci e intensi, che evocano un senso di vitalità, catturando sia la lotta che la bellezza della trasformazione. Recentemente, il fiore, simbolo eterno di purezza, crescita e transitorietà, è diventato un elemento centrale nei miei dipinti, non semplicemente ammirato, ma ferocemente cacciato, strappato e accaparrato da figure umane che incarnano il nostro incessante desiderio di “più”: più bellezza, più possedimenti, più piacere, più tempo, più potere».

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Kane Mclay

Pittore

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